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SPECCHIA / RICERCANDO LA GIOIA DI VIVERE
Fotogallery con 564 immagini
La quarta edizione della “Notte Bianca”, del 12 agosto, dimostra il grandissimo impegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili, del Comune di Specchia e del Forum dei Giovani Specchiesi, per una buona riuscita dell’evento. Il progetto, cofinanziato dal programma Leader Plus e con il patrocinio della Regione Puglia, è sortito ad ottimi risultati. L’inaugurazione, alle ore 21.00, si fa alla presenza del “portafortuna” della Notte, regista Edoardo Winspeare che ha proiettato in anteprima il suo trailler “I Galantuomini”.
Il clima della festa si è avvertito ben presto, sia con l’arrivo dei gruppi musicali che per tempo hanno allestito i palchi e preparato i loro strumenti, che con la comparsa dei camion fast food, che cercavano di prendere le postazioni migliori, nonché con la preparazione dei chioschi che esponevano le loro specialità e mercanzie.
Sin dal pomeriggio, nonostante la calura estiva, le strade si animano di persone festanti: curiose di scoprire le bellezze di Specchia e di vivere una notte all’insegna del divertimento. Quelle arrivate in anticipo, rispetto alle previsioni, s’incantano nell’ammirare l’architettura, la gradevolezza e l’equilibrio che caratterizza il centro storico.
Con il passare delle ore, l’allegra fiumana, di gente giovane, continua ad ingrossarsi d’affluenti sino a diventare un fiume, di pianura, in piena che si allarga, si colora e si vivifica occupando tutto lo spazio. Sono festanti e decisi a godere di una notte all’insegna della gioia.
Le bancarelle colorano i percorsi e i richiami dei venditori si mischiano alla musica che alcune volte sa di sincopato.
Tutti hanno da spendere, tutti hanno fame: dolciumi, panini, polpette, tagliatelle, bevande e tantissime altre specialità finiscono nei piatti di coloro che pare non abbiano mangiato da alcuni giorni.
Sa di poetico il venditore di palloncini che riesce a creare curiosi animali, colorati di rosa, di blu e di tante altre tinte, e cappellini che alcune persone mettono precariamente e con spirito in capo.
Giovani, adulti e bambini: è un pienone inaspettato!
I giovani che mi sfilano davanti non tutti hanno un’aria pulita ma molti indossano i sandali di cuoio naturale, alcune ragazze hanno le gonne lunghe: che sogni lasciano intravedere dai loro occhi!
Questo clima mi ha fatto venire in mente il sessantotto quando in migliaia marciavano, cantando le canzoni d’affermazione dei loro sogni di vita, con i vessilli, simboli quel loro essere contestatori, al vento. Come allora anche in questi, convenuti qui a Specchia, i sogni non mancano e i desideri di migliorare la società sono percepibili nel loro proporsi: abbigliamento e monili sanno rigorosamente di naturale e non sono ricercati. I benpensanti, che, forse, sfilavano nei cortei di ieri, incontrano difficoltà a capirli ma solo perché hanno dimenticato le loro feste, le loro proteste, gli ideali, alcune volte, segreti, le prime sbornie e perché no, per qualcuno, i primi spinelli… molto clandestini….
Non è importante se in questa “Notte Bianca” qualcuno cerca il tabacco, si sa benissimo a cosa serve, come si sa a cosa serve birra e wisk… ma quanti adulti non si sono storditi almeno una volta con queste sostanze o altro? Quanti, insoddisfatti, nella loro giovinezza e anche più tardi non hanno pensato di sognare servendosene? Forse pochi, forse molti… non è dato a sapersi.
Stranamente ricordo molti gruppi sessantottini e poi degli anni settanta, in un secondo tempo definiti alternativi, indottrinati e sicuri d’essere nel vero, fumati ed esaltati, spesso, più tardi, rigorosamente in clandestinità: un’esperienza, che sarebbe meglio non fare, non è tutta la vita.
Qui non si contesta, ma si legge, nelle facce fiduciose, il sogno d’oggi che ha radici in quello di allora.
Fumi, musica, danza, stimolanti profumi di cibo e olezzi di sudore si sono palesati a notte inoltrata infastidendo, sempre più, chi subisce l’evento che diverte una marea di persone.
Le note viaggiano nell’aria sempre più alte in un richiamo coinvolgente.
I complessi, ritmi da discoteca, sanno di frenetico che invita a passi di danza, anche per strada, ma contemporaneamente un concerto del gruppo Papaveri Rossi, nello spazio antistante i Francescani Neri, in un tributo a Fabrizio De Andrè, rasserena e delizia gli ascoltatori che amano la tranquillità, gli ideali di libertà, giustizia e, per restare in tema con il luogo, di una certa francescanità.
I pazzi ritmi della pizzica prendono l’avvio, nella Piazza Degli Artisti, coinvolgendo gli amatori del genere musicale, in danze sfrenate: contraddistinte da una forte carica sensuale, spesso, amicante. Il clima è scaldato dal rullio e dalle percussioni dei Tamburellisti di Torrepaduli, degli Agorà, dei Tammurria e dei Pizzica Salentina.
Bambini e grandi ricevono la chiama dal sagrato della chiesa della Madonna Assunta dove il teatrino Pio Pio anima la serata.
I gruppi musicali e quelli teatrali si alternano in tutte le piazze o gli slarghi tenendo sveglie anche i più dormiglioni: galline e galli.
In questa notte folle, baccanale d’agosto, si avverte la sensazione di festa del raccolto e si sente di poter star desti in un augurio di risveglio per una società che chiude gli occhi per non vedere e le orecchie per non sentire i problemi degli altri.
Per i più esigenti, che curano in tutte le situazioni, l’elevazione del proprio intelletto, ci sono le mostre d’arte che muovono da Sutta le Capanne du Ripa. Lì Luigi De Giovanni espone il muto urlo dei “jeans” che lanciano, con i loro colori di sofferenza e di morte, un richiamo ad una maggiore attenzione per il bene di tutti: Tibet, Georgia, Africa…, seguendo la rosa dei venti… di tutti quelli che subiscono angherie, sfruttamento, ignoranza per continuare a far crescere l’egoismo del potere e il capitale di pochi. La gioia Cinese dei Giochi Olimpici non riesce a ripulire la Piazza Tienanmen solo apparentemente festante ma con ancora la denuncia delle macchie del sangue che l’ha lordata nell’indifferenza di molti.
Dirimpetto ci sono le opere di Antonio Villani parlano dell’amore per la sua terra, dell’indagine intima alla scoperta del profondo sentimento che sprigiona il luogo specchiese, poi Andrea De Palma.
Voltando per Via Giacomo Matteotti ci sono le opere di Domenico Baglivo e Luigia Pattocchio, entrambi gli artisti trovano ispirazione nella luce del territorio salentino. Altri artisti concorrono a dare un panorama della fervida creatività che trova radici in questa terra quali Maria De Rinaldis, Lucia Sanapo, Cesare Trande, Giovanni Vincenti, Lucia Vincenti.
La degustazione dei prodotti tipici delle Aziende Agroalimentari Salentine è nella Rua Ranne: Strada dei Sapori Mediterranei.
Nel Castello Risolo un’interessantissima mostra fotografica di Paola Fuortes ci descrive visi e gesti di bambini di paesi lontani che vivono in situazioni diverse da quelle dei nostri: spesso di difficoltà. Il problema dell’acqua è proposto in due diversi momenti. Il primo nelle sale del Castello che, con le fotografie riguardanti gli anni cinquanta, parla di quanto allora fosse preziosa e di quanto non bisognasse sprecarla.
Il secondo con il concorso sui murales dal titolo “Acqua salva…”. Il giudice che sceglie il vincitore è Luigi De Giovanni che così motiva la sua scelta.
“L’osservazione dei lavori mi ha portato ad una valutazione che ha tenuto conto di vari elementi quali tecnica usata, corrispondenza al tema assegnato, armonia ed efficacia del messaggio.
Tutte le opere hanno pienamente rispettato il tema.
Tutti hanno trovato degli spunti ideativi validi.
Partendo dall’opera del bosco posso dire che il pensiero degli autori è stato poetico.
La terra con il problema dell’acqua, in questo caso drammatizzato dalle ultime gocce che fuoriescono dal rubinetto, è resa efficacemente.
Il graffito writing eseguito con competenza e coerenza è molto attuale e sentito dai giovani.
The Water, molto sintetico, è efficace nel messaggio e nell’eleganza esecutiva.
Il lavoro eseguito con i gessi, è armonico con il mare ed i suoi elementi: è inoltre eseguito con tecnica sicura.
L’opera con la vasca da bagno è molto contemporanea e coerente con il tema. Il lavoro denota competenza esecutiva ed ideativa. Sicuramente può rientrare nella categoria dei murales e non dei Writing.
Ritengo giusto premiare quest’ ultima opera per la competenza esecutiva, coloristica e per il rispetto del concetto di murales, differente da quello di graffito writing. Tutte le opere, pur essendo distanti come tecnica, sono armoniche nel colore e nella composizione inoltre evidenziano competenza esecutiva.
Ritengo, nelle loro specificità, tutte le opere valide sotto il profilo artistico.
Da parte mia, inoltre, va un particolare apprezzamento per l’opera del bosco innaffiato, eseguita da bambini.
Ultima precisazione: ritengo giusto dare un primo premio exequo a tutti gli altri partecipanti tenuto conto che gli autori dell’opera da me prescelta non hanno lasciato i loro nomi, probabilmente in quanto artisti stranieri di passaggio a Specchia.
Gli artisti sono:
Anna Riso (8 anni) e Lorenzo Specchio (7anni): bosco innaffiato con annaffiatoio;
Lucia Losciale: gessetti;
Andrea Di Palma: The Water;
Gabriella Sanapo, Vincenzo Sanapo, Elena Fontanabella, Marinella Bramato: pannello doppio con le stoffe;
Coerenti con il loro stile operativo non hanno lasciato i loro nomi gli artisti che hanno eseguito il graffito Writing;
Gli autori, della vasca da bagno con topolino, sono da noi ancora ricercati”.
Nella speranza che il prossimo anno partecipino molti artisti, alle 6.30, vengono proclamati i vincitori.
Il paese ha voluto ricevere tutti, giovani e meno giovani, senza distinzione; cercando d’accettare il buono di ciascuno e facendogli trovare tutto ciò per la quale sono venuti: un esempio d’accoglienza e d’organizzazione.
Merito bisogna dare anche allo spirito con cui è stata inaugurata questa notte. Nel discorso d’apertura, hanno rimarcato la necessità e l’auspicio che non si abusi di sostanze di stordimento: la festa deve rimanere un evento di gioia e non di lutto prevenendo sia delle stragi legate agli incidenti stradali e che di quelle legate agli eccessi nell’uso di stupefacenti e d’alcol.
L’alba, al profumo dei cornetti caldi, ha concluso una notte stellare di sogni e di divertimenti. Le stelle, quelle reali, anche cadenti che conducono a termine la loro vita, si sono ammirate con “l’Osservatorio Astronomico San Lorenzo” sistemato nella terrazza del Castello Protonobilissimo Risolo. Il desiderio espresso in segreto è che la notte si ripeta il prossimo anno.